Post

Visualizzazione dei post da gennaio 4, 2009

Cinema, la fabbrica delle immagini (L'Unione Sarda, 4 gennaio 2009)

Immagine
A 120 anni dall’invenzione della prima cinepresa, Kinetograph, e del primo apparato per la visione, Kinetoscopio, ad opera di Thomas Edison, il cinema, nel frattempo portato alla fruzione collettiva dai fratelli Lumière, continua a regalare emozioni. Ma se l’arte filmica, per il filosofo Edgar Morin, è un sistema capace grado di influire sui comportamenti, sulle abitudini e sulle forme della percezione, allora per comprenderne i sgnificati più prodondi è necessario indagare sul piano psicologico. È questo l’approccio seguito da Teresa Biondi, docente di Analisi filmica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata, con il libro "La fabbrica delle immagini. Cultura e psicologia nell'arte filmica" (Edizioni Magi, 2007, 288 pagine, 26 euro). Una lettura affascinante, che attraversa la storia del cinema e svela lo stretto rapporto che lega il lavoro del regista a quello dello psicologo: “il cinema è la sintesi, attraverso il montaggio, delle realtà